TRATTAMENTO PER LA CADUTA DEI CAPELLI CON FATTORI DI CRESCITA


TRATTAMENTO CON HAIRCARE RESTRUCTURING

I CAPELLI

In una capigliatura sana:

i capelli in fase di crescita, anagen,sono circa l’85%,
i capelli in fase di riposo, catagen, sono tra il 13 e il 15%
i capelli in fase di caduta, telogen, non superano l’1% del totale.

ANAGEN ( Fase di crescita) CATAGEN (Fase di riposo) TELOGEN (Fase di Caduta)

Questo ciclo riproduttivo è in costante equilibrio e ognuno di noi perde da 30 a 100 capelli al giorno che sono subito compensati. Questa perdita si può accentuare in periodi particolari, autunno e primavera, e se diviene eccessiva è bene consultare il medico …

ALOPECIA ANDROGENETICA ( fronte, tempie, sommità della testa)

Questa è la comune calvizie che colpisce circa l’80% degli uomini ed il 50% delle donne.

viene definita androgenetica in quanto gli ormoni androgeni ne sono la causa principale, mentre la predisposizione genetica ne influenza la rapidità di sviluppo e la progressione.

Il testosterone attacca il capello sia direttamente, accorciando la fase anagen, sia indirettamente stimolando la produzione di sebo che strozza i bulbi piliferi provocando la loro miniaturizzazione.
Concausa importante è lo stress e lo stato di ansia. (Lo stress innalza il livello di adrenalina con vasocostrizione periferica che interessa anche il cuoio capelluto con ridotto apporto di ossigeno e nutrimento ai bulbi piliferi).

Nel MASCHIO: 2 diversi tipi di alopecia androgenetica

Calvizie ad evoluzione lenta: è la forma più comune di calvizie.
Inizia a 27-35 anni e progredisce lentamente per decenni senza divenire mai molto grave.

Calvizie ad evoluzione rapida: inizia a 17-18 anni, si manifesta già a 20 anni, si aggrava a 22-23 anni ed è completamente evoluta a 28-30 anni. Il ragazzo può incolpare le cose più disparate, il servizio militare, l’uso del casco della moto, ma in realtà l’unica causa e la predisposizione familiare. Lo stress è certamente una concausa probabilmente perché innalza il livello di adrenalina con ridotto afflusso di sangue, e quindi di ossigeno e nutrimento, nel cuoio capelluto

NELLE DONNE

Anche se più protetto, anche il sesso femminile non è immune da calvizie e da altri problemi dei capelli. Infatti rispetto al maschio la donna si sottopone a un numero maggiore di trattamenti (permanenti, tinture, decolorazioni, phonature etc) che rendono il fusto del capello arido e opaco e alla lunga possono indebolire anche la radice.

La calvizie temporale può essere dovuta ad eccessiva trazione della pelle o a seguito di interventi di lifting facciale mal eseguiti.

Inoltre in certi periodi della vita i capelli subiscono forti stress e possono diradarsi: questo rischio si corre maggiormente dopo il parto, durante l’allattamento e in menopausa: questi eventi, così come una dieta sbagliata, uno stato ansioso, una cura farmacologica, rompono l’equilibrio del loro metabolismo.

La calvizie nella donna è sempre più diffusa, per motivi alimentari, psicologici e ambientali.

Più frequentemente la calvizie femminile compare ed evolve come un diradamento generalizzato e diffuso a gran parte del cuoio capelluto mentre permane una linea di attaccatura fronto-temporale più o meno conservata di almeno 1 cm. La parte diradata può essere il 30-50% anteriore o tutto il cuoio capelluto.

L’alopecia androgenetica femminile viene suddivisa in tre livelli di gravità sulla base della densità dei capelli:

Alopecia Tipo Primo: diradamento dei capelli su tutta la zona superiore del cuoio capelluto dietro ad una linea anteriore profonda 1-3 cm più o meno conservata.

Alopecia Tipo Secondo: diradamento marcato dei capelli nella zona superiore del cuoio capelluto dietro ad una linea anteriore anch’essa meno densa.

Alopecia Tipo terzo: diradamento grave su tutta la zona superiore del cuoio capelluto dietro ad una linea anteriore ormai molto diradata Lo stadio terzo è comunque molto raro e riscontrato solo nel 5% delle donne affette da calvizie androgenetica

Caduta dei capelli dopo la gravidanza e durante l’allattamento

Gli estrogeni calano bruscamente ed i capelli si indeboliscono e cadono in gran numero. Un gran numero di capelli entra nello stesso periodo in fase telogen.

Nel periodo dell’allattamento gli alti livelli di prolattina, ormone che stimola la ghiandola mammaria, indeboliscono i bulbi piliferi. La produzione di latte impoverisce l’organismo femminile di ferro, calcio e altri minerali indispensabili alla salute dei capelli.

Caduta dei capelli in menopausa

Al termine della vita fertile le ovaie producono una quantità più bassa di estrogeni. I capelli non possono più contare sul benefico effetto di questi ormoni e appaiono più deboli, sottili e radi. Può comparire una recessione bitemporale e frontoparietale di tipo maschile: defluvio androgenetico perimenopausale.

ALOPECIA AREATA

Colpisce sia maschi che femmine anche in giovane età, dai 5 ai 40 anni.

I capelli cadono in chiazze lasciando del tutto vuote alcune zone del cuoio capelluto.

I capelli si staccano facilmente se tirati sono più sottili alla radice che in punta. Si pensa che questo disturbo abbia una origine psicogena e sia dovuto a stati di ansia e depressione. Potrebbe essere altrimenti causato da una disfunzione della tiroide. La frequente presenza di prurito e la facilità dei capelli a staccarsi richiede una diagnosi differenziale con una infezione da funghi.

DEFLUVIUM TELEGENICO

Non è una vera e propria malattia dei capelli bensì la manifestazione esterna di uno stress fisico o psicologico, una malattia, un dolore, una cura farmacologica, una dieta sbagliata. Si presenta come un indebolimento generale dei capelli che appaiono opachi, sottili e untuosi.

ALOPECIA CICATRIZIALE

Interessa una zona più o meno ampia del cuoio capelluto dove la pelle si presenta sottile e rigida ed i follicoli piliferi sono scomparsi. Ne esistono varie forme sia di natura traumatica, ustioni, incidenti stradali, pettinature troppo strette e tirate Una forma particolare è la tricotillomania, ovvero tic nervoso che porta chi ne soffre a strapparsi i capelli.

Altro tipo è la calvizie causata da interventi di chirurgia sul cuoio capelluto sia con finalità curative, asportazioni di tumori, che estetiche quali lifting cutanei temporali non perfettamente eseguiti.
Una alopecia cicatriziale può conseguire anche a varie malattie della pelle quali quelle dovute ad infezioni micotiche.

TRATTAMENTI classici

Scarsamente efficaci si sono dimostrati i vari farmaci che cercano di normalizzare la produzione di sebo mentre gli effetti collaterali, caduta della libido e sviluppo di caratteri secondari di femminilizzazione, impediscono l’uso per via generale o locale di ormoni.

Recentemente sono stati scoperti ed utilizzati con discreti risultati sostanze che riducono l’azione del testosterone. Tra questi un farmaco anti-androgeno utilizzato per combattere i disturbi della prostata, la finasteride. Questa sostanza va assunta a tempo indefinito – tutti i giorni. Non sembra avere effetti collaterali ma la possibilità di disturbi della sfera sessuale e riproduttiva, anche se rari e transitori, fanno forse preferire prima dei 35 anni l’utilizzo delle sostanze naturali con analoga azione quali la serenoa repens, prodotto di origine vegetale.

Un qualche aiuto può venire dagli integratori alimentari ricchi di aminoacidi, vitamine e minerali e dell’uso locale di lozioni a base di minoxidil al 5%.

Nella donna qualora la causa sia uno scompenso ormonale la cura consiste nella somministrazione di una pillola anticoncezionale con estroprogestinici e l’applicazione locale con soluzioni contenenti lo stesso ormone anti-androgeno.

Nella alopecia areata se il disturbo non scompare nel giro di qualche mese si può ricorrere al cortisone applicato sul cuoio capelluto sotto forma di lozione o infiltrato sottocute.

NEW!
TRATTAMENTO INIETTIVO AMBULATORIALE CON HAIRCARE – CE 0499

HAIRCARE è l’unica formulazione registrata per il trattamento ambulatoriale/iniettivo dei capelli sviluppata e prodotta in Francia dai Laboratoires Revitacare.

E’ registrato come medical device di Classe III e agisce, grazie alla sua formula RHB TM localmente non tanto (o meglio, non solo ) come biorivitalizzante/ristrutturante per i capelli in generale ma, soprattutto, grazie in particolar modo allo zinco e alla vitamina B6 va a contrastare una delle principali cause della caduta dei capelli (alopecia androgenetica) infatti … ” Lo zinco, potenziato dalla vitamina B6 è un inibitore della 5 alfa reduttasi, enzima responsabile della conversione del testosterone in DHT (diidrotestosterone), un androgeno che è universalmente riconosciuto come il responsabile della miniaturizzazione del capello e poi di conseguenza della calvizie comune.”

Uno studio su 122 pazienti ha dimostrato che HAIRCARE consente, grazie alla sua azione mirata e locale, di migliorare significativamente la condizione dei capelli e del cuoio capelluto e di contrastare la caduta dei capelli favorendone la ricrescita.

Il prodotto è facilmente utilizzabile e il trattamento non è doloroso per il paziente. I cicli di trattamento sono variabili a secondo della gravità del problema e delle cause.

Si consigliano almeno 6 sessioni a distanza di circa 1 settimana-10 gg di distanza e delle sessioni di mantenimento.

HAIRCARE ha dimostrato inoltre di costituire un supporto importante per la preparazione al trapianto dei capelli e per il loro attecchimento: Haircare viene consigliato anche nei pazienti sottoposti a PRP come protocollo di sostegno.

L’efficacia di HAIRCARE può essere amplificata ulteriormente se il paziente viene sottoposto oltre alle infiltrazioni anche a sessioni di fototerapia LED.